Il confine settentrionale dell’orto è rappresentato dalle antiche mura della città, le cui arcate risaltano in cima al terrapieno. Su questo sono state inserite piante di ambienti tipici: la porzione orientale, più soleggiata, ospita le sclerofille sempreverdi mediterranee; le piante mediterranee sono adattate ad un clima caratterizzato da estati caldo-aride e da inverni e stagioni intermedie miti e sufficientemente piovose. Le piante hanno perciò un riposo estivo, uno stato di quiescenza che segue la massima fioritura in aprile-maggio, e che è seguito dal nuovo periodo vegetativo autunnale. Molte specie dell’ambiente mediterraneo hanno foglie persistenti dalla lamina indurita; in questo modo l’eccesso di traspirazione (l’acqua è infatti il principale fattore limitante) è impedito dalla presenza di una spessa cuticola. Queste caratteristiche si possono notare per esempio negli individui di olivo, leccio, corbezzolo e alaterno.
Nella parte centrale si trovano piante dei boschi appenninici di medie altitudini, in cui l’aridità estiva diminuisce e le precipitazioni si concentrano nelle stagioni intermedie, mentre l’inverno diventa più rigido, costituendo il fattore limitante per la vegetazione. Nel settore occidentale si incontra infine una ricostruzione dei boschi appenninici di Faggio, che succedono in altitudine ai boschi di querce in una fascia altitudinale caratterizzata da un clima più umido e fresco, con una buona disponibilità idrica durante tutto l’arco dell’anno.