Ulisse Aldrovandi (1522-1605), insigne naturalista bolognese del 16° secolo, raccolse diversi esemplari di Botroidi nel Rio delle Meraviglie presso Crespellano. La cementazione di sabbie giallastre, operata dalla cristallizzazione di carbonato di calcio, ha dato origine ad oggetti bizzarri, simili come in questo caso ad una zucca della dimensione di 24x20x16 cm (foto 1).
A pagina 507 del volume “Musaei Metallici Lib. IV, Vlyssis Aldrouandi, 1648” si trova l’immagine del “Melopeponites monstruosus” del tutto simile all’esemplare conservato nella Collezione di Mineralogia “Museo Luigi Bombicci” dell’Università di Bologna (foto 2).
Anche Luigi Bombicci (1833-1903) si occupò dello studio di queste concrezioni; a pagina 37 del volume “Descrizione della Mineralogia Generale della Provincia di Bologna, Luigi Bombicci, 1878”, viene così descritto il botroide n. 24 di 15x12x11 cm (foto 3): “Marcasita - D.a in masse concrezionate, botroidi a grandi tubercoli tondeggianti e armille concentriche; la struttura è finemente granulare; la pasta è quasi argillosa. Monte Veglio”.