Le septarie sono corpi globosi o ellissoidali, frequenti nelle argille scagliose dell’Appennino emiliano, costituiti da calcari marnosi o argilliti, attraversati da una serie di fessure radiali e concentriche che ne producono la suddivisione in irregolari piramidi tronche.
Le fessure sono il risultato della contrazione di volume prodotta dalla perdita d’acqua dei minerali argillosi costituenti. In seguito, la circolazione di acque ricche di sali minerali produce la precipitazione chimica di carbonato di calcio sotto forma di calcite che cementando le fessure dà origine ai setti, talora sporgenti dalla superficie della septaria.
La cementazione parziale delle fessure origina, all’interno delle septarie, delle cavità sulle cui pareti si possono formare cristalli di Calcite e Barite (solfato di bario). La splendida drusa di limpidi cristalli di Baritina, dono del naturalista bolognese Luigi Fantini (foto 3) ne è un esempio.