Dal 7 maggio
al 18 settembre 2016
Museo di Palazzo Poggi, via Zamboni 33, Bologna
Aggiungi al tuo calendarioFrancesco Lorenzo Pullé nasce a Modena nel 1850 e si forma principalmente a Firenze al seguito di Angelo de Gubernatis. Nel 1899 ottiene l’incarico di professore di Filologia Indoeuropea presso l’Ateneo di Bologna, dove fonderà nel 1902 anche il Gabinetto di Glottologia. All’apice della sua carriera accademica, Pullé rappresenterà l’Italia, insieme al sinologo Ludovico Nocentini, al Premier Congrès International des Études d’Extrême-Orient tenutosi ad Hanoi nel dicembre del 1902. Sfruttando il viaggio Pullé visita l’India trattenendosi per un anno e raccogliendo numerosi manufatti che andranno a comporre il primo nucleo del Museo Indiano.
Il Museo Indiano di Bologna si inaugura nel palazzo dell’Archiginnasio nel 1907 e resta aperto fino al 1935. Al primo nucleo indiano si aggiungono negli anni altri oggetti di provenienza cinese, giapponese, vicino-orientale e africana, selezionati da Pullé nel vasto mondo collezionistico della Bologna di fine Ottocento. Le acquisizioni documentate in modo certo avvengono nel 1908 con la collezione Pellegrinelli, nel 1914 con l’assegnazione da parte del comune di una selezione di oggetti dal fondo Pepoli e nel 1923 dal fondo Pizzardi. L’Istituzione assume così, ben presto, forma di Museo Etnografico Orientale come lo stesso Pullé dall’inizio lo immagina.
Alla chiusura del Museo, nel 1935, le collezioni vengono divise tra il Comune di Bologna, l’Università e gli eredi di Pullé: la sezione comunale è in parte esposta al Museo Civico Medievale; quella di proprietà dell’Università, conservata al Museo di Palazzo Poggi, non è mai stata esposta al pubblico. È questa la prima mostra che valorizza i depositi museali esponendo solo oggetti di origine Estremo-Orientale ed è il frutto prima di un tirocinio curriculare e poi di una tesi di Laurea Magistrale in Museologia Archeologica.
Il Museo di Palazzo Poggi con questa esposizione, oltre a focalizzare l’attenzione sull’intero patrimonio che custodisce, cementa il rapporto tra la formazione universitaria e i luoghi della cultura.