Dal cancello di fianco all’edificio principale si accede alla parte più ampia dell’Orto Botanico, che si estende per quasi due ettari fino alla cerchia delle mura della città; la maggior parte di questa zona è occupata dal cosiddetto bosco-parco, un settore tenuto a prato con piante arboree anche monumentali, prevalentemente latifoglie di climi temperati, distribuite lungo i viali e gli stradelli di percorrenza. È proprio il bosco-parco che, nelle varie stagioni, caratterizza l’aspetto dell’Orto Botanico. Tra gli alberi di maggiori dimensioni spiccano: subito dopo le serre una farnia, quercia tipica della pianura padana dove prima del totale disboscamento formava estesi boschi, e il grande platano comune, uno tra i più vecchi alberi dell’Orto; nella zona dietro alle serre il maestoso esemplare di Liquidambar, singolare per la grande cavità nella parte basale del tronco, e il Cipresso calvo, sorretto da un pilone; nella parte terminale dell’Orto si nota un grande noce bianco, specie di origine nord-americana; sempre nella stessa zona sono da segnalare un grande pioppo nero, l’albero della canfora - un sempreverde da cui si estrae l’omonimo olio - e la sud-americana Feijoa, dai grossi frutti carnosi commestibili.