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Le piante acquatiche

In due vasche aritificiali si trovano specie vegetali che, vivendo nell'acqua o in terreni paludosi, comunque in condizioni di umidità elevata, hanno sviluppato una serie di adattamenti morfologici, fisiologici e anatomici (idromorfismo). Tra queste piante si notano spesso fenomeni di convergenza adattativa: specie che sono sistematicamente lontane presentano infatti caratteristiche morfologiche e fisiologiche simili, essendosi adattate allo stesso ambiente.
Tra le specie presenti nella vasca rotonda, quasi tutte appartenenti alla flora spontanea italiana, vanno ricordate almeno la calta, la ninfea e il calamo aromatico.
Vicino alle serre si trova una vasca a fagiolo contenente diverse piante provenienti soprattutto da regioni tropicali del Vecchio e del Nuovo Mondo. Oltre al noto Papiro africano si possono osservare le curiose foglie, portate da grossi piccioli rigonfi d’aria, del cosiddetto Giacinto d’acqua, attualmente studiato per le sue ottime capacità di filtrare e depurare le acque inquinate. Risaltano poi le grandi foglie circolari, sorrette da lunghi peduncoli emergenti dall’acqua, del Loto, che in estate produce uno splendido fiore rosato; questa pianta asiatica è ritenuta sacra dai Buddisti, per i quali è simbolo di vita eterna. Recentemente ne è stata scoperta la capacità di termoregolazione, che caratterizza solo poche altre specie vegetali. Citiamo infine Azolla caroliniana, una minuscola felce acquatica originaria dell’America tropicale che si è naturalizzata ed inselvatichita in Italia.