Un piccolo specchio d’acqua dolce ospita specie animali e vegetali tipiche di un ecosistema che allo stato spontaneo sta scomparendo. Fortunatamente da alcuni anni si verifica una crescente rivalutazione delle zone umide, la cui conservazione risulta di estrema importanza per la salvaguardia delle specie che le popolano. Durante la bella stagione è sufficiente uno sguardo per rendersi conto della complessità del piccolo stagno; nelle sue acque basse le più svariate forme animali si spostano sul fondo o nuotano in superficie: tritoni, coleotteri, girini di rane e rospi, chiocciole, larve di libellula. Ed è soprattutto la vegetazione che definisce l’habitat per queste specie. Un pannello esplicativo collocato nei pressi del bosco golenale illustra la successione delle piante dai bordi al centro dello stagno. Intorno allo stagno, in condizioni non sommerse vivono specie igrofile, amanti dell’umidità, quali le Carici e la Canapa acquatica. Sulle sponde e fino a una profondità di circa 1 metro (una zona che potremmo definire “palustre”) sono presenti i fragmiteti, comunità dominate principalmente da canne e tife. Una maggior profondità dell’acqua corrisponde alla comparsa delle specie idrofite, propriamente “stagnali”, esteticamente apprezzate per le vistose fioriture, come nel caso della ninfea e del nannufero. Vi sono inoltre piante che vivono completamente sommerse, come Myriophyllum verticillatum L. e le specie del genere Chara.