La “bussola dei seni e delle tangenti”, introdotta nel 1837 dal fisico francese Claude Servais Matthias Puoillet (1790 – 1868), permette di determinare l’intensità di una corrente escludendo l’effetto del campo magnetico terrestre ed esprimendola in funzione del seno o della tangente di un certo angolo. Essendo questi numeri “puri” la misura viene detta anche “assoluta”. Lo strumento è composto da un ago magnetico posto sul piano orizzontale e da una bobina in posizione verticale. Gli angoli di rotazione dell’ago e della bobina possono essere letti su due scale graduate.
Una volta allineata la bobina nella direzione del campo magnetico terrestre indicata dall’ago si fa scorrere la corrente nella bobina. La deviazione dell’ago causata dal campo magnetico aggiuntivo dovuto al passaggio di corrente è allora proporzionale alla tangente dell’angolo di deviazione. Alternativamente, una volta azionato il passaggio di corrente, si allinea la bobina con la nuova posizione assunta dall’ago: in questo caso l’intensità della corrente è proporzionale al seno dell’angolo di deviazione della bobina. Lo strumento della Collezione di Fisica fu costruito a Parigi da dal costruttore e inventore tedesco Heinrich Daniel Ruhmkorff a metà dell’800.