Dal 23 marzo
al 24 marzo 2024
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, via Tolara di Sopra 50, Ozzano dell'Emilia
Aggiungi al tuo calendarioLa Medicina Veterinaria a Bologna ha radici antiche e legate alla storia della città. L'insegnamento della Medicina Veterinaria nell'Università di Bologna è iniziato nel 1784 con una Lettura nella Scuola di Medicina. La prima sede ufficiale fu inaugurata nel 1827 da Antonio Alessandrini, medico, veterinario e rettore dell'università nelle scuderie di Cà Grande dei Malvezzi con il nome di Clinica Veterinaria per la pratica degli Studenti. Nel 1876 l'insegnamento si separò dalla facoltà medica ad opera di Giovan Battista Ercolani che fondò la Scuola Superiore di Medicina Veterinaria.
Negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra mondiale la Scuola si trasferì nel quadrilatero tra via Belmeloro e San Giacomo, e lì rimase fino al 1994 quando si completò il trasferimento del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie nell'attuale sede di Ozzano Emilia. La museologia ha sempre rivestito un ruolo di primo piano nella storia dell'Università di Bologna. In particolare, l'arte di sviluppare modelli anatomici in cera o altri materiali a fini didattici si sviluppò per tutto il Settecento e Ottocento, con la realizzazione di pregevoli preparati anche per la Medicina Veterinaria, ora parte delle Collezioni di Anatomia degli Animali Domestici e di Anatomia Patologica e Teratologia Veterinaria "Alessandrini-Ercolani", ospitate a Ozzano, di notevole interesse scientifico e didattico.
Scopo del Museo era avere un carattere pratico, utile per lo studio, ma anche una ricerca del bello, come dimostrano gli scheletri naturali di cavallo in impennata o in diverse fasi delle andature. È da segnalare il Sistema Nervoso Centrale e Periferico di cavallo ottenuto con la "tecnica del Giacomini" ancora posto sulla lastra di vetro sulla quale venne posizionato al momento della preparazione. Oltre a preparati a secco e campioni conservati in alcool, sono raccolti disegni a colori e modelli plastici in cera o gesso, realizzati in scala originale e con originali colori, che riproducono lesioni organiche e animali teratologici. In particolare le cere, in gran parte opera di Cesare Bettini (1801-1855), sono di grande valore artistico oltre che didattico, includendo anche riproduzioni di malattie ormai rare nel territorio attuale.
È inoltre aperta, fino al 31 maggio 2024, la mostra "Animali fantastici e mostruosi - Realtà e visione nella Monstrorum historia di Ulisse Aldrovandi", allestita in occasione dei 500 anni dalla nascita del naturalista. La mostra mette a confronto disegni di mostruosità animali realizzati da Aldrovandi nel Cinquecento con vere e simili mostruosità raccolte nella Collezione dell'Ottocento, e l'interpretazione scientifica attuale della malattia.
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Potrete conoscere la storia della Veterinaria e scoprire le collezioni scientifiche, un'eccezionale rarità nel campo della museologia veterinaria e tra le più ricche d'Europa. Saranno visitabili su prenotazione la Stalla didattica e il Clinical Skill Lab. Potrete comprendere il concetto di One Health, che riconosce l'interconnessione tra la salute delle persone, degli animali, delle piante e del loro ambiente comune. Professori e ricercatori vi accompagneranno in un interessante viaggio sulle attività di studio e di innovazione scientifica che si svolgono nel Dipartimento e discuteremo dei complessi e delicati temi della salute e della cura dell'animale, del rapporto uomo-animale-ambiente, della evoluzione della percezione dell'animale da parte della società e della bioetica veterinaria.
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